L’impatto del lockdown sulle fiere e strategie per la ripartenza

4 Maggio 2020

Intervista di RaiNews24 ad Antonio Cellie, ad di Fiere di Parma

Qual è l’impatto del lockdown sul settore fieristico, trainante per l’economia italiana e per l’Emilia Romagna in particolare? Per capire quanto le fiere siano state messe in difficoltà dalla pandemia di Covid-19 e in che modo ripartire, i primi di maggio Laura Tangherlini di RaiNews24 ha intervistato a Parma Antonio Cellie, ad di Fiere di Parma: “Per il settore fieristico nazionale e internazionale il 2020 può considerarsi un anno praticamente perso – ha commentato Cellie -, perché noi non potremmo fare sicuramente fiere prima di settembre e da settembre con molte difficoltà con le internazionali”.

Le variabili da prendere in considerazione per la ripartenza sono legate alla mobilità dei visitatori e degli espositori: “Le fiere nazionali, con un pubblico nazionale, con adeguati standard Covid-free possono secondo me avere un senso nel corso del secondo semestre – ha precisato l’ad di Fiere di Parma -, quelle internazionali, dove è preclusa di fatto la mobilità da un Paese all’altro, difficilmente potranno essere svolte”. 

Fiere di Parma sin dal mese di febbraio ha completamente ridisegnato tutti i processi, immaginando una riapertura “safe & secure”, per tutti i visitatori e gli espositori. Nessuno potrà entrare con un titolo di accesso che non sia stato registrato online, nessuno potrà entrare se non avrà avuto un processo di sanificazione attraverso un apposito tunnel dotato di soluzione igienizzante nebulizzata, nessun espositore potrà fare uno stand che non possa garantire termini di sicurezza, nessun cibo potrà essere somministrato se non preconfezionato. “Avremo delle aree dedicate – ha anticipato Cellie – a gestire eventuali tracce pandemiche che possano riemergere”. L’esperimento virtuale di Mercante in Fiera, innovativa edizione online, suggerisce un’ultima domanda da parte della giornalista: la fiera telematica è una strada percorribile? “Per fortuna no, le fiere sono un punto di arrivo, ma non possono essere sostituite da una relazione di natura virtuale”.

Guarda il video dell’intervista pubblicato sulla pagina Facebook di Cibus